martedì 8 settembre 2015

Progettare un sito web utilizzando lo Storytelling

La pratica dello storytelling viene largamente impiegata in ambito commerciale.
Uno strumento, tra i più efficaci, per farsi pubblicità è il mondo di internet, difatti, ormai ogni impresa ha un suo sito web sul quale sponsorizza i propri prodotti e pubblica le ultime novità. Ma come creare un sito veramente funzionale?

STORYTELLING WEB DESINING
Il primo punto per la riuscita di un ottimo storytelling applicato ad un sito web è costituito dal chiedersi per chi si vuole scrivere, cioè se il sito è dedicato a clienti, dipendenti, soci ed ancora… vogliamo che essi interagiscano, che visualizzino i nostri prodotti, vogliamo convincerli di qualcosa?
 Una volta chiarito questo punto è il momento di progettare il nostro sito.
Occorre strutturare in maniera tale che il flusso di informazioni risulti simile ad una storia e coincida con la sua “trama”.
Ecco alcuni approcci di layout grafico:
·        Il punto di vista individuale: è usato da molte aziende per creare un clima di trasparenza e di condivisione per il cliente o trasmettere l’identità di impresa. Questo tipo di layout è tipico di siti che utilizzano immagini e video di luoghi e soprattutto di persone, clienti o dipendenti, che narrano dell’azienda. Tutto ciò è necessario per coinvolgere le persone ed incuriosirle in modo tale da farle andare avanti e continuare a leggere il nostro sito.
·        Un altro modo semplice e molto efficace è quello di affidare al nostro marchio una mascotte e inserire video, foto e testo che la veda come protagonista per coinvolgere al meglio il pubblico ed invogliarlo negli acquisti.
·        Video interattivi che hanno come protagonista il marchio o l’azienda sono un metodo originale per coinvolgere gli spettatori ed indirizzarli verso l’acquisto del nostro prodotto.
·        Ultimamente, alcune aziende creano sezioni all’interno dei loro siti dove i clienti possono caricare video o foto, sponsorizzando così da soli il prodotto e creando un clima più amichevole e accogliente all’interno del sito.
·        Infine l’importanza delle pagine “chi siamo” che all’inizio del sito servono a familiarizzare col cliente raccontando una storia sulla fondazione dell’azienda, sul suo valore, sulla sua dedizione e sull’amicizia.

Varie risultano, infatti, le dinamiche che ci sono dietro allo storytelling web desining e queste indicazioni possono fornire alcuni spunti.
Will Sferrati

venerdì 14 agosto 2015

STORYTELLING PROMOZIONALE: la storia di Sylvia ed Alex

“Sylvia, diplomata in scienze idrauliche, come ogni anno, raggiunge in auto la nonna che gestisce una panetteria, punto di riferimento per tutto il piccolo paesino.
Alex, agricoltore per tradizione, lavora con metodi innovativi per produrre dell’ottimo frumento di qualità, vicino al piccolo paese.
Silvya raggiunge l’abitazione della nonna e, questa volta, quest’ultima decide di affidarle la gestione del locale, stanca di dover lavorare, consegnandole un grembiule ed un vecchio libro di ricette.
Sylvia, stupefatta, accetta la sfida imprenditoriale e, subito, si mette a lavoro, svolge ricerche, legge ricette, ma niente da fare, non riesce a emulare la mano esperta della nonna, tanto che, la panetteria, perde la sua affezionata clientela.
Alex, che è il fornitore di grano del panificio, si propone di aiutarla, ma Sylvia rifiuta orgogliosamente.
Un violento nubifragio però, che imperversa sul piccolo paesino, cambia la situazione.  Lei, che era diplomata in scienze idrauliche, organizza una conferenza per allertare  i cittadini riguardo il pericolo che l’unico ponte, che collega il paesino con la strada che porta alla città più vicina, potrebbe crollare.
I cambiamenti climatici sono l’argomento che la ricercatrice studia da anni e, proprio grazie al temporale, inizia la collaborazione tra Sylvia ed Alex: i due infatti cercano di arginare le inondazioni, con l’aiuto degli abitanti del paesino, per metterlo in sicurezza.
Finalmente, dopo un po’ di giorni, il sole torna a splendere, l’allarme meteo cessa e Sylvia può tornare alla panetteria, ma questa volta aiutata da Alex, che le porta la migliore farina in circolazione e le dà indicazioni e consigli su come preparare il pane al meglio.

Dopo tutto, non si tratta solo di mescolare tra loro gli ingredienti, ma anche due aspetti opposti: la tradizione e l’innovazione”.
ponte
Ponte

Potreste pensare alla trama di un film, ma in realtà, si tratta di un cartone animato intitolato “The Golden Ear”, scelto dall’Unione Europea come attrazione al padiglione Expo 2015, per sensibilizzare gli spettatori in merito ad un argomento delicato, come quello dell’ambiente.
Il filo conduttore, come avete visto, è il pane, questo, perché l’intero evento dell’Expo è basato sul problema della disponibilità delle risorse sul nostro pianeta.
Ho scelto volutamente questa storia per illustrarvi un classico esempio di storytelling applicato ad una campagna di sensibilizzazione, piuttosto che ad una di promozione.

Se questo post ti è stato utile per comprendere al meglio cosa si intende quando si parla di storytelling applicato ad una campagna di sensibilizzazione, condividilo; se invece hai ancora altri esempi di storytelling, lasciali come commento, saremo felici di approfondire.
William Sferrati

martedì 14 luglio 2015

Come impostare la scrittura dello Storytelling

Se credete che fare dello storytelling sia roba per tutti vi sbagliate di grosso!!!
In realtà lo storytelling è una vera e propria arte, perché è molto difficile coinvolgere sentimentalmente il pubblico senza farlo annoiare.

Ma come si scrive lo storytelling?
Lo storytelling, per dirsi davvero efficace, deve servirsi di diversi punti ben definiti, da rispettare:
  •   Emozione: si devono usare argomenti che coinvolgano sentimentalmente il pubblico come ad esempio problemi, soluzioni, rivelazioni…
  •   Relazione: per una buona riuscita dello storytelling è necessario far sì che l’ascoltatore si immedesimi nel personaggio protagonista ed entri in empatia con esso.
  •     Fiducia: fare il possibile per guadagnarsi la fiducia del lettore.
  •    Semplicità: più una storia è semplice e più è d’impatto. Si devono ridurre al minimo i tempi, i personaggi ed i luoghi a quelli strettamente necessari.
  •      Personale: si possono indicare alcuni riferimenti alla morale della storia ma questa deve essere ricavata necessariamente dall’ascoltatore.
  •      Immersione: se il pubblico si immerge completamente nel racconto si è svolto a pieno il lavoro di storyteller.
  •   Familiare: le storie devono avere una struttura standard, ben conosciuta dall’ascoltatore, in modo tale da permettergli di inquadrare facilmente lo sviluppo.

È tutto così semplice?
Naturalmente no! Dietro alla creazione di uno storytelling vi sono team altamente specializzati e preparati, che si dedicano al meglio al lavoro di “coinvolgimento emotivo”.
Questo, per dire, che fare dello storytelling non è poi così semplice come sembra anzi, come tutte le cose che all’inizio sembrano semplici, in realtà si rivela, in un secondo momento, essere molto complesso.
Autore: Will Sferrati
 
scrittura storytelling
Impostazioni di Scrittura



giovedì 9 luglio 2015

Cos’è lo storytelling?

Negli ultimi tempi lo storytelling è balzato all’attenzione dei più, tutti ne parlano e tutti lo utilizzano…ma che cos’è lo storytelling?
Il termine storytelling deriva dall’inglese e significa letteralmente raccontare una storia al fine di sensibilizzare le persone su un certo argomento, invogliarle negli acquisti, quindi può essere applicato in ambito pubblicitario, o semplicemente informarle su una particolare situazione.
Le numerose pubblicità di solidarietà che compaiono oggi sui nostri schermi, sono un buon esempio di applicazione. Spesso, infatti, per sensibilizzare su situazioni di indigenza e di povertà, si usa fare dello storytelling, ovvero, raccontare cosa la persona si trova a vivere in una particolare situazione.
Lo storytelling funziona così bene?
storytelling
A quanto pare, sì! Tutto sta nel rendere l’ascoltatore partecipe, incuriosirlo ed emozionarlo a seconda delle storie proposte.
È scientificamente provato che le persone che entrano in contatto con le emozioni sono più propense a compiere delle azioni, e questo è interessante soprattutto dal punto di vista commerciale, per cui diventa un input  in più su come far acquistare prodotti. Quale miglior modo per coinvolgere emotivamente un individuo se non raccontargli un bella storia? Altri esempi di storytelling? Approfondiremo…magari lasciaceli per commento…
Autore: Will Sferrati

domenica 5 luglio 2015

Come scrivo...spazio, ambiente e luogo nel testo narrativo

Nella narrazione occorre fare una distinzione tra spazio, ambiente e luogo; apparentemente sinonimi, di fatto indicatori differenti, in base alle esigenze strutturali di costruzione del narrato.

Lo spazio fenomenico è di fatto costituito da tutta una serie di riferimenti ed indizi che delineano i confini della storia; si ricercheranno gli spazi geografici in cui si svolge la vicenda, che possono però anche essere legati allo stato emozionale dei personaggi.

Per quanto riguarda i luoghi invece si distinguono:

luoghi


luoghi


luoghi

luoghi


L'ambiente fa emergere più la funzione della dimensione spaziale:

  • funzione di AMBIENTAZIONE, se inteso come sfondo neutro
  • funzione NARRATIVA, se inteso come proiezione della soggettività del personaggio
  • funzione SIMBOLICA, se inteso come rappresentazione sociale o morale

venerdì 3 luglio 2015

Come scrivo...la struttura del testo narrativo

Il testo narrativo presenta tradizionalmente una struttura canonica all'interno della quale si possono individuare 5 momenti:


  1. SITUAZIONE INIZIALE (incipit)
  1. ROTTURA DELL'EQUILIBRIO
  1. SVILUPPO DELLA STORIA (ARTICOLAZIONE con tensione emotiva Spannung)
  1. RICOMPOSIZIONE DELL'EQUILIBRIO
  1. FINALE (explicit)
struttura del testo narrativo



PROBLEMI COMPOSITIVI: L'INTRECCIO IMPERFETTO


Il problema dell'intreccio imperfetto, quando l'inizio è totalmente differente dal finale, si presenta più o meno visibile in funzione della lunghezza del testo narrativo: un racconto, infatti, manifesterebbe accentuata questa imperfezione compositiva, rispetto ad un testo di ampio respiro, come il romanzo.

Il problema è ovviamente collegato al filo conduttore che dovrebbe sempre legare la situazione iniziale al finale della storia.
Un metodo applicabile, per evitare il problema, potrebbe essere quello della fase di progettazione del testo, che  prevede di partire dal finale di una storia e costruirla a ritroso. 
Non sempre questo metodo risponde all'estro creativo dello scrittore, che si sente libero di spaziare grazie alla propria personalità artistica
Ecco perché, purtroppo, alcune volte, si arriva a creare un'opera che, più che originalità, manifesta incoerenza.


Come scrivo...una storia

Che cos'è una storia? 
La storia presuppone il racconto e, la sua strutturazione, avviene grazie a sequenze di eventi che accadono nel tempo, sono accaduti, sono simili ad eventi accaduti realmente, oppure sono inventati e risultano quindi il frutto della fantasia dello scrittore o del narratore della storia stessa.

storia

LE SEQUENZE

La storia  è scandita in sequenze.
La sequenza è un'unità narrativa che presenta uniformità di contenuto e struttura.
Le sequenze sono di vario tipo ed il loro alternarsi all'interno del racconto determina lo stile e le caratteristiche essenziali del narrato:


  • NARRATIVE è presente l'azione e la storia procede
  • DESCRITTIVE è presente la descrizione di qualsiasi componente della storia
  • DIALOGICHE è presente il dialogo tra i personaggi
  • RIFLESSIVE è presente il giudizio, il pensiero, la riflessione



sequenze
LO SVILUPPO

Lo svolgersi della storia presuppone un tempo:

  • EPOCA (il momento preciso in cui si collocano i fatti)
  • ARCO DI TEMPO (la durata temporale dello svolgersi dei fatti)

LA DURATA

Bisogna inoltre considerare che esistono dei riferimenti temporali che è opportuno prendere in considerazione nella stesura di una storia:
  • IL PERIODO NARRATIVO (il tempo di lettura)
  • IL PERIODO REALE (il tempo reale)

tempo della storia

LE TECNICHE
Le tecniche per variare la durata sono:

  • ANALISI O ESTENSIONE: tempo del racconto più lungo del tempo reale; si ha quando si presentano i pensieri e le riflessioni dei personaggi  
  • ELLISSI: salto di tempo in cui gli eventi non vengono riportati; si tralasciano volutamente per creare variazione temporale
  • SOMMARIO O RIASSUNTO: tempo del racconto più breve di quello reale che costringe a contrazioni nello svolgersi e nel narrare
  • INTERRUZIONE DELLA NARRAZIONE: tempo del racconto fermo perché o si descrive (un ambiente, un personaggio, un oggetto, un animale, ecc.) o si inseriscono giudizi e riflessioni, oppure un momento introspettivo del personaggio
  • SCENA: tempo del racconto coincide con quello della storia e si utilizza il dialogo